Lorenzo Fabbri

Team per la Trasformazione Digitale

Era la fine di settembre quando lessi che stava nascendo un gruppo di lavoro per la trasformazione digitale del Paese e mi trovai a pensare: “Ecco, questo è quello che mi piacerebbe davvero fare”. E dopo pochi mesi, eccomi qui: all’interno del Team mi occuperò di Content Design, quindi di analisi e comprensione dei bisogni degli utenti, organizzazione dei contenuti e dei servizi, con un’attenzione particolare alla semplificazione.

Laureato cum laude nel 2001 a Bologna nelle Scienze della Comunicazione di Umberto Eco, ho conseguito nel 2003 un Master in Marketing Communication alla Cattolica di Milano e attualmente frequento un Executive MBA alla Luiss di Roma. Professore a contratto a La Sapienza di Roma dal 2006 al 2010, tengo lezioni e seminari all’Università di Firenze, al Master di Editoria di Roma (La Sapienza), a Pisa (Laboratorio culture digitali) e a Milano (IULM). Sono collaboratore della rivista Problemi dell’informazione (Il Mulino), speaker e supporter dell’Internet Festival di Pisa.

Mi occupo di comunicazione da quindici anni e negli ultimi dieci ho partecipato a progetti di innovazione e di trasformazione digitale di Gruppo Editoriale l’Espresso (dal 2012, poi, sono entrato a far parte del comitato direttivo di divisione digitale). Lavorando in team con ingegneri, designer, ricercatori, data analyst, editor e project manager, ho analizzato i trend digitali e studiato le mosse degli innovatori, fondato startup e valutato nuove tecnologie, indagato i bisogni degli utenti e curato il design di siti e applicazioni, introdotto nuovi metodi di lavoro. È stata un’esperienza intensa, ho dato tutto e imparato tantissimo da colleghi straordinari, sotto la guida di Massimo Russo. Ora mi hanno concesso un periodo di aspettativa, entro a far parte del Team diretto da Diego Piacentini, dopo aver superato una dura fase di selezione. Sarò al servizio della comunità, lavorerò alla trasformazione digitale con curiosità, concretezza e passione.


Ricordo la volta in cui davvero ho capito come funziona Google ed è stato uno shock e quella in cui ho capito che potevo passare i weekend a fare binge watching (ed è stato uno shock). E poi il dibattito con il babbo sulla qualità di Wikipedia e le chiacchiere infinite con un amico per stabilire “cosa sia una community” (no, Facebook non c’era ancora). Internet è la forma della nostra cultura, è la terra dei curiosi. Internet non lo puoi catturare, semmai è lui che ti cattura. Almeno per me è stato così.

Se non sono online, è perché sto leggendo Le favole al telefonoLa bella addormentata nel fosso (adattamento) o qualche altra storia insieme ai piccoli Caterina e Leonardo. Se non sono a Roma, è perché amo viaggiare, specialmente con Angela.